2014.12.23 – “La mensa del ponte” di Angelica Malvatani

Pubblicato il 23 Dicembre 2014 da admin

Angelica Malvatani

Angelica Malvatani

Si va per mangiare alla mensa del Ponte ma c'è chi alle 10,30 è già qui, si appoggia ad un tavolo e magari gioca a carte per passare il tempo perchè tra queste mura ci si trova qualcosa che somiglia molto ad una famiglia.

I giorni delle feste passano anche da queste parti, i volontari e il direttivo non conoscono ferie e saranno qui anche il giorno di Natale e poi quelli successivi.

In questi momenti di volontari se ne vedono sempre di più, c'è ancora il buon cuore di condividere le festività con chi è meno fortunato, il giorno della vigilia ci saranno anche degli chef particolari e qualche piatto speciale arriverà anche dallo chalet Il Grillo di Nazario Luzi.

Il presidente del Ponte Silvano Gallucci, insieme alle instancabili Franca e Piera, è qui come sempre e senza soste: “Quello che occorro in questo momento è un sorriso.

Le persone che si rivolgono a noi sono piene di problemi e di difficoltà ma oltre ad un pasto caldo hanno bisogno di attenzione, di considerazione, di un sorriso, appunto. Abbiamo tanta voglia di fare e siamo aperti alla collaborazione di tutti perché i numeri del disagio si fanno sempre più significativi”.

Nel 2013 sono stati quasi 9 mila gli ospiti stranieri, 9400 quelli italiani, poi ci sono i pacchi alimentari che si consegnano tre volte a settimana, sono una sessantina ogni settimana per un totale di almeno 400 persone assistite che non hanno i soldi per fare la spesa. E poi 3795 i pasti esterni, per un totale di oltre 25 mila pasti preparati in un anno.

Da queste parti l'integrazione è reale, le difficoltà sono degli italiani come degli stranieri.

Gli immigrati arrivano da ogni angolo del mondo, dal Marocco e dalla Romania soprattutto ma anche dall'Algeria, dalla Macedonia, Tunisia, Bosnia, Camerun, Guinea, Cuba e Sudan, Iran e Serbia.

Il mondo intero davvero: “Qui da noi l'integrazione non è sulla carta, spiega Franca, arriva davvero il mondo intero e per noi non fa differenza, la risposta da dare è sempre quella.

Un pasto caldo, l'attenzione necessaria, l'aiuto che si può, sempre in sinergia con i servizi sociali e con la Caritas”.

Al guardaroba, per prendere abiti e calzature usati e in buono stato sono passate almeno 3600 persone, più di mille gli accessi alla doccia, per chi non ha una casa o l'acqua calda.

Una fotografia che cambia di continuo e che non lascia vedere soluzioni immediate, molti supermercati hanno allestito uno spazio nel quale è possibile lasciare alimenti a lunga conservazione che possono essere utilizzati qui. “Quello che ci serve è la vicinanza della città, conclude il presidente, la partecipazione dei volontari in tutti i giorni dell'anno perché qui da noi, in fondo, ogni giorno è un po' Natale”.

Angelica Malvatani

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