2014.08.08 – “La vitamina D” di Alessandra Pompei

Pubblicato il 08 Agosto 2014 da admin

Alessandra Pompei

Alessandra Pompei

Livelli più bassi di vitamina D si correlano con un più elevato rischio di decesso per malattie cardiovascolari e tumori.

Basta questo dato, emerso da una ricerca apparsa sul British Medical Journal che ha preso in esame oltre 26.000 persone aggregando i risultati di otto diversi trial clinici, per dare ragione dell'attenzione che la scienza presta oggi a quella che, più che semplice vitamina, andrebbe considerata un vero e proprio ormone.

E' quanto pensa Maurizio Cutolo, docente di Reumatologia all'Università di Genova e presidente dell'Eular (European League against Rheumatism).

Sono almeno quattro, secondo gli ultimi studi, le funzioni che la vitamina esplica nell'organismo umano. Oltre a l'assorbimento e l'uso del calcio a livello del tessuto osseo, la vitamina D è implicata nella prevenzione e protezione da infezioni croniche come la tubercolosi, di alcune forme di cancro come quello della mammella, della prostata e dell'intestino, addirittura di alcune malattie reumatiche autoimmuni, come l'artrite reumatoide.

"L'azione protettiva dell'ormone D si esercita anche nel campo dei tumori - fa notare Cutolo.

Questa sostanza in concentrazioni corrette, sul fronte dei tumori, previene e limita nei tessuti affetti da infiammazione cronica la sintesi di ormoni estrogeni locali, che sono causa di mutazioni cellulari cancerogene e crescita non controllata di cellule tumorali.

Inoltre esercita sulle cellule immunitarie un'azione soppressiva, molto simile a quella che svolge il cortisone. Quindi, la presenza di bassi livelli di vitamina D nel sangue insieme alla presenza di altri fattori di rischio per l'autoimmunità, rappresenta una condizione favorente lo sviluppo o la gravità di malattie come l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso e molte altre".

Alessandra Pompei

Share

I commenti sono disabilitati.