2014.06.23 – “Il filo di Arianna” di Angelica Malvatani

Pubblicato il 23 Giugno 2014 da admin

Angelica Malvatani

Angelica Malvatani

Un viaggio, alla ricerca di una nuova e diversa serenità.

È stato il racconto di un viaggio quello che hanno vissuto ieri gli utenti della struttura riabilitativa “Il filo di Arianna”, un luogo che fa parte del Dipartimento di Salute mentale, da un paio di anni di nuovo nella sede fermana di via Zeppilli.

E proprio a via Zeppilli si sono ritrovati gli amici della struttura, i familiari, a raccontare giorni di impegno, pensieri, poesie e lavori svolti nei mesi di un’attività che porta sorrisi e solleva l’animo quando è oppresso dalla tristezza.

Silvana Zummo

Silvana Zummo

Spiega la dottoressa Silvana Zummo, responsabile delle strutture riabilitative residenziali: “Il percorso terapeutico riabilitativo è come un viaggio e il servizio residenziale è una tappa intermedia del viaggio da cui ripartire con un treno più veloce e bello, verso una nuova situazione. In questa giornata abbiamo raccontato parte del lavoro svolto fino a qui, nuova tappa di un viaggio che prosegue”.

In tanti hanno ascoltato le voci di Donatella, Dorotea, Fabio, Giampaola, Marcello, Oriana, Rezarta, Giuseppina, Giampiero, Stefania, Sabina, Roberta e tutti gli altri, dentro racconti intensi che ciascuno faceva propri, per dire di un mondo che ti guarda solo per le tue storture, senza riuscire a capire che anche le stranezze sono occasioni di vita e di ricchezza.

C’è stata poi l’occasione per benedire i locali della struttura nei quali erano stati allestiti gli spazi gestiti dell’associazione Psiche 2000 e la mostra con i lavori artistici realizzati al Filo di Arianna.

In prima fila il direttore del dipartimento di salute mentale, Andrea Martini, in sala anche la coordinatrice del servizio residenziale Luigina Botticelli, le educatrici, gli infermieri e gli operatori delle attività integrative, tutti insieme a raccontare una storia che si costruisce giorno dopo giorno, provando ad uscire dalla sofferenza dell’anima.

Perché la conoscenza di sé è un viaggio che può durare anche l’intera vita, ma la ricompensa è il sentimento che la vita non è passata invano.

Angelica Malvatani

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