2014.05.21 – “Dai problemi ortopedici a quelli cardiaci: l’ultima sfida di Grisostomi per i bimbi africani. di Angelica Malvatani”

Pubblicato il 21 Maggio 2014 da admin

Angelica Malvatani

Angelica Malvatani

 
Emidio Grisostomi Travaglini

Emidio Grisostomi Travaglini

Non pesano gli anni che si vivono inseguendo un sogno, non danno pensiero e caricano di energie e di progetti.

Sono così gli anni di Emidio Grisostomi, chirurgo specialista in ortopedia, di anni ne ha vissuti 84 e gli ultimi venti sono del colore di un tramonto in Africa.

Inseguendo il suo sogno è riuscito a organizzare due ospedali, uno in Zambia e uno in Malawi, ha operato circa 180 bambini per deformità ortopediche e oggi racconta una nuova pagina di una storia importante.

Quest’anno sono stati operati i primi 8 bambini che avevano problemi cardiaci, Grisostomi è riuscito a coinvolgere una squadra di medici volontari che sono partiti per l’Africa e hanno salvato la vita ai piccoli che altrimenti sarebbero andati incontro a morte certa.

Un risultato che racconta Sergio Ciavaglia: “Ho visto nascere questa storia quando ero presidente del Rotary di Porto San Giorgio, negli anni ’90 ci adoperammo per organizzare un progetto che potesse essere sostenuto in maniera rilevante. È nato così Vita nova, l’iniziativa che Grisostomi, con la sua forza, il suo impegno, con i suoi continui viaggi in Africa e i soldi che ha investito, è riuscito a far diventare qualcosa di grande.

Ha operato in luoghi assurdi, ha speso risorse sue, continua ad andare due volte l’anno in Africa per dare una speranza a quella gente e ha l’appoggio dell’ambasciatore italiano, dei missionari, di tante onlus.

Oggi serve un salto di qualità, serve l’impegno di tutti e credo che il Fermano dovrà fare davvero qualcosa per non lasciare solo Emidio che si è speso così tanto”.

Racconta Grisostomi: “In passato i bambini arrivavano nelle Marche per essere operati, anche se questo comportava a volta dei ritardi negli interventi. Risorse per questi progetti non ce ne sono più e dunque ho pensato di fare qualcosa direttamente in Zambia, anche per formare medici locali che potessero poi concretamente intervenire. Con l’aiuto del cardiochirurgo Carlo Massini ho avuto modo di trovare le attrezzature principali, tramite la onlus Medicus Mundi, ai primi di maggio dello scorso anno sono stato in Zambia e ho avuto a disposizione dall’equipe di pediatria dell’ospedale di Lusaka dei locali per sistemare le apparecchiature. Sono poi arrivati i medici, gli infermieri, gli anestesisti, e sono stati salvati i primi otto bambini. Altri spazi non ce n’erano perché la rianimazione più di quello non consente”.

Grisostomi sottolinea che in tanti si sono adoperati perché il suo sogno appartenesse a tutti, oggi serve ancora uno sforzo per aiutare quei bambini e garantire un futuro al mondo intero.

Conclude Ciavaglia: “Abbiamo la straordinaria esperienza di questi medici che hanno ancora un valore importante, loro mettono a disposizione la buona volontà, a noi tocca dare loro tutto il sostegno possibile”.

Angelica Malvatani

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