2013.10.04 – Presentazione Progetto “SCREENING SLEEP APNEA AUTISTI PUBBLICI” (SSAAP) di Simonetta Calamita

Pubblicato il 07 Ottobre 2013 da admin

Simonetta Calamita

Simonetta Calamita

Questo  programma di medicina preventiva intende proporre nell’arco di due anni, gli esami medici necessari per individuare i soggetti a rischio  fra gli autisti pubblici del Fermano, categoria di persone particolarmente “delicata” in riferimento al  problema della sicurezza nel trasporto pubblico.

Introduzione Studi  epidemiologici hanno rilevato l’elevata incidenza e gravità della Sindrome della Apnea Ostruttiva del Sonno(Osas) non diagnosticata e evidenziato  che, anche una  lieve apnea ostruttiva del sonno e ‘ associata a significative morbidita’. In Italia, le dimensioni del problema Osas  sono  veramente importanti: e ,(secondo una stima diffusione dell’Osas in Italia da fonte Istat 2002 ),  di contro ad una patologia stimata  di 1.600.000  pazienti, se ne  identificano e,  se ne  trattano. all’incirca solo 50.000  tab1 In particolare, gli studi  di  prevalenza  dell’Osas ,dimostrano   che sono colpiti da tale patologia 1     soggetti  fra 30 e 65 anni con BMI  fra 26 e 28 , una percentuale oscillante fra il 3-28 %, presenta più di 5 apnee per ora di sonno (indice considerata limite inferiore di malattia) mentre fra 1% e 15% manifestano più di 15 apnee per ora di sonno (considerato indice di malattia di gravita’ moderata). 2    gli uomini presentano un numero patologico di apnee del sonno in una percentuale doppia o tripla rispetto alle donne, il rischio nelle donne aumenta dopo la menopausa  e nell’ultimo trimestre di gravidanza 3    la prevalenza della malattia, ossia la presenza di sintomi diurni e di apnee nel sonno, nei soggetti normopeso fra 30 e 65  anni è del 4 % negli uomini e nel 2% nelle donne tab3 4    nei soggetti obesi con BMI >30 la prevalenza del disturbo oscilla intorno al 40% 5    negli anziani con più di 65 anni la definizione della sindrome è molto meno distinta ma è dimostrato che il 70% degli uomini e il 58% delle donne in questa fascia di età presentano più di 10 apnee per ora di sonno .tab 4 Fattori di rischio I fattori di rischio dell’Osas sono rappresentati da -  obesità  con BMI > 30, -  deposito di grasso al collo con  circonferenza  > 32 cm, -  alterazioni delle VAS e maxillo-facciali, -   rilasciamento della muscolatura faringea in fase Rem, -   asincronia della muscolatura del faringe  (genioglosso) rispetto alla contrazione diaframmatica, -   ipotonia muscolare in posizione supina , - assunzione di alcool e benzodiazepine. L’Osas   rappresenta  a sua volta    un fattore di rischio - cardiovascolare indipendente per ipertensione, ictus, tia, ischemia, ima, aritmie, ipertensione polmonare, insufficienza cardiaca. -    incidenti stradali per l’eccessiva sonnolenza causata dalla malattia , con percentuale pari al 1-3-% in USA,1,5% in Italia, il  23% in UK. Il  41% degli incidenti stradali e il 54% degli incidenti mortali avvengono in periodo di massima predisposizione all’assopimento  e gli incidenti causati da colpi di sonno sono mediamente piu gravi di quelli di altre cause.tab8 La  percentuale sembra sottostimata  notevolmente  rispetto a quanto dimostrato da uno studio Italiano pubblicato nel 2001.Tale studio ,che  esamina il totale degli incidenti occorsi dal 1993 al 1997 sulla Rete Autostradale Nazionale ha portato a stimare la sonnolenza come causa o concausa del 21.9 % dei sinistri verificatisi..E’ stato valutato che tra gli incidenti legati ad eccessiva sonnolenza l’Osas  inciderebbe per il 50%,  (La valutazione eseguita ha preso come riferimento temporale l’anno 2002 in cui secondo l’Istat, gli incidenti stradali in Italia sono stati 239.354 con 6.739 vittime e 341.660 feriti) . -. causa di  morte sia diretta  (incidenti stradali) sia indiretta  provocando patologie di altri organi in particolare cuore e cervello I Costi I costi totali  derivanti  dall ‘ Osas  possono essere suddivisi in  diretti e  indiretti. I costi diretti sono i costi sostenuti dal  SSN, dalla famiglia e dalla comunità per curare la patologia; i costi indiretti costituiti dalle perdite produttive e  i costi  del dolore e della perdita del tempo libero. Essi  possono essere cosi imputabili: 1 Costi sanitari dovuti al mancato trattamento della sindrome (comprendono una percentuale che oscilla dal 68 % al 138% in piu’, nei pazienti non trattati (  Ronaldi et all) 2  Costi  sanitari  causati da   incidenti stradali    rappresentati da   costi diretti calcolati sulla base del costo sanitario medio per evento, ( evidenze fornite da dati istat). e costi indiretti, imputabili a  mancata produzione presente e futura, dovuta all’invalidità parziale o totale riportata, i costi relativi ai danni materiali,  amministrativi e a quelli giudiziari; ai costi di trasporto e dell’eventuale assistenza integrativa. 3  Costi per incidenti sul lavoro 4 Costi diretti per incidenti domestici e durante il tempo libero di   rilevanza  non trascurabile. Inoltre i  costi totali stimati per l’Osas,  raggiungono la considerevole cifra compresa tra i 3.5-5 mld di euro, corrispondente ad una percentuale fra lo 0.29 e lo 0.4% del PIL nazionale (fonte ISTAT 2002 PIL=1995.225 mld euro) Conclusioni A fronte dello scenario profilato, una Programmazione Sanitaria  Governativa risulta  indispensabile, oltre che per l’evidente interesse di contenimento dei costi sanitari, anche nella dovuta tutela dell’interesse della comunità e in particolare della sicurezza pubblica, che rappresenta un importante priorità per il nostro paese . Nell’ottica di una corretta gestione della Sindrome  ci siamo prefissi di effettuare uno studio sulla categoria di Autisti di Pulman  al fine di effettuare una diagnosi precisa di tale patologia e di prevenire le sue gravi conseguenze. Tale progetto verra’ effettuato dallo Specialista Otorinolaringoiatra Qualificato per lo studio e diagnosi di tale patologia che effettuera’ una    un visita specialistica, al fine di evidenziare patologie del tratto respiratorio superiore, e lo studio Polisonnografico che valutera’ i parametri cardio vascolari del paziente durante il sonno. Responsabile del progetto Simonetta Calamita

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