Pubblicato il 13 Giugno 2013 da admin
All’alba i cedri immoti,
le grandi palme assorte,
di là da quelle,
di là da pini e lecci,
dal resto della notte
il rosso del mattino
dilaga all’orizzonte
e il blu del mare
appena s’intravvede. .

Dalle persiane chiuse
la prima luce a lame
nel parco degli inganni
saetta piante e fiori,
uccelli, scimmie e cervi.

E’ l’ora del risveglio.
D’incanto tutto intorno
si desta al giorno nuovo.
D’ali il frusciar d’uccelli in volo,
le variopinte penne,

il cinguettare allegro,
lo scalpitio di zoccoli veloci.
E’ gran gazzarra
di giochi, voli e suoni.

Poi, al gorgheggiar dell’usignuol la sera,
e’ tutto un rappugliarsi in fretta
e immota vita torna a decorar le mura
e ad ingannar la vista a chi l’ammira.

Lo spettator caduco
guarda stupito e invecchia.
La cingallegra, il pappagallo e il cervo,

d’eterna giovinezza incoronati,
beffe di lui si fan,
solo e mortale.
Così, da sempre,
nel tempo senza fine,
la casa degli inganni
attende il giorno nuovo.