2013.05.26 – “Appunti di viaggio: Berlino e Dresda” di Giuseppe Amici

Pubblicato il 27 Maggio 2013 da admin

Giuseppe Amici

 

BERLINO Queste poche righe vogliono essere  soltanto una citazione-riflessione sulle cose che più sono rimaste impresse nella mia memoria in questo recente e interessante viaggio a Berlino e a Dresda, note che spero possano essere di qualche utilità  a coloro che ancora non conoscono queste capitali della cultura europea.  Berlino è sostanzialmente una città “nuova”, ricostruita quasi per intero dopo le distruzioni della guerra e proprio per questa considerazione ho avuto sempre una certa perplessità a fare questo viaggio, abituati come siamo a vivere nelle nostre splendide città a diretto contatto con le memorie artistiche e architettoniche  del nostro passato recente e remoto. E invece il fascino di questa città sta proprio nella visione di questo “nuovo” ad altissimo livello di pianificazione urbanistica, architettonica e ambientale con l’apporto dei migliori architetti e urbanisti del mondo e, evidentemente, con disponibilità di mezzi finanziari pressoché illimitati.  Renzo Piano descrive così la riedificazione di circa sette ettari del centro della metropoli: “Ci vogliono   cinquecento anni per fare una città e cinquanta per fare un quartiere. A noi hanno chiesto di fare una bella fetta di Berlino in cinque anni”. Al primo giro panoramico della città si è subito colpiti dal persistente fervore costruttivo: ancora oggi cantieri aperti ovunque, edificazione di nuovi quartieri ed isolati, abbattimento e ricostruzione di edifici magari edificati da non molti anni ma non più adeguati a nuove esigenze, riedificazione di qualche edificio antico non ancora ricostruito come ad esempio il castello degli Hohenzollern in pieno centro cittadino i cui lavori stanno per iniziare.  E poi strade e viali amplissimi tracciati secondo ammirevoli criteri di razionalità urbanistica e parchi molto vasti per i quali Berlino ha conquistato il primato di città più verde d’Europa.  Molte ovviamente le cose da vedere; cito brevemente solo alcune di quelle che più mi hanno colpito.  POTSDAMER PLATZ:    storica piazza berlinese, attualmente centro di un nuovo quartiere residenziale, direzionale e commerciale che simboleggia la nuova Berlino, con ardite strutture architettoniche e la fantasmagorica cupola del centro Sony (1) ai fianchi della quale sono incastonati i resti dell’Explanade, accanto al quartiere di Renzo Piano.  QUARTIERE GOVERNATIVO:    quartiere risorto dal nulla con costruzioni in prevalenza di vetro e acciaio, come la gigantesca Hauptbahnhof, la stazione centrale.  ALEXANDERPLATZ, sotto la torre della televisione che con i suoi 368 metri è la più alte d’Europa e la  FRIEDRICHSTRASSE, divisa nel 1961 dal muro di berlino con il passaggio tra le due parti al Chekpoint Charlie ancora oggi conservato. Due nodi tra i più importanti della città con edifici modernissimi a destinazione  Amministrativa, commerciale e abitativa.  REICHSTAG:    sede del parlamento tedesco, edificio tra i più interessanti sia per la correttezza della lettura architettonica della storia che ne ha dato Norman Foster che per la sua qualità tecnica e bioenergetica. Straordinaria la grande cupola di vetro eretta sulla sua sommità in memoria dell’originale del 1894, aperta al pubblico e visitabile fino alla sua sommità (2).  ISOLA DEI MUSEI:    il suo nome deriva dal gran numero di musei che si trovano in quest’area. I più famosi:  MUSEO DI PERGAMON, con reperti di straordinaria importanza, come i fregi dell’altare di Pergamo del II secolo AC (3) e la porta di Babilonia (4) del VI secolo AC.  NEUES MUSEUM, la cui perla è il busto di Nefertiti del II millennio AC, “la Gioconda di Berlino”, (5) di straordinaria bellezza e attualità.  Insomma, una città sostanzialmente nuova, architettonicamente ardita, piena di fascino e cultura. 

DRESDA  Pressoché completamente rasa al suolo nel febbraio del ’45 dopo due giorni di bombardamenti devastanti decisi dagli Alleati non per motivazioni strategiche ma punitive, è tornata oggi ad essere quella che prima della guerra veniva definita la “Firenze dell’Elba” per il suo splendore architettonico e le innumerevoli opere d’arte, dopo sessant’anni di una gigantesca, tenace, sapiente e meticolosa ricostruzione, puntigliosamente eseguita sulla base di documentazioni preesistenti e, pensate, delle tele del Canaletto che a Dresda lavorò a lungo approdandovi nel 1747 a soli 26 anni e dove divenne pittore di corte.  E’ una città dal fascino straordinario che, a differenza di Berlino che rappresenta l’apoteosi del nuovo eccelso, colpisce per la sua caratterizzazione barocca,  con splendidi edifici e complessi settecenteschi a proposito dei quali si stenta a credere che siano stai ricostruiti com’erano prima della distruzione con una meticolosa opera di recupero utilizzando ove possibile il materiale crollato che veniva numerato e riposizionato nella sua collocazione originaria, avendo l’accortezza di lasciare ben distinti gli elementi di recupero dalle porzioni nuove, come nella  FRAUENKIRCHE (6).     Oltre a questo simbolo del protestantesimo tedesco, le cose a mio avviso da non perdere:  SEMPEROPER:     teatro dell’opera (7), due volte distrutto dal fuoco e dalla guerra e due volte fedelmente ricostruito.

COMPLESSO DEL CASTELLO:      un complesso rielaborato per esigenze di modernizzazione, con il museo, sede di straordinari tesori di Augusto il Forte e la spettacolare Nuova Volta Verde.  ZWINGER:     emblema della città e straordinario capolavoro dl barocco tedesco, anche questo ricostruito dopo la guerra, è un fastoso complesso voluto e realizzato dal sovrano Augusto il Forte tra il 1711 e il 1728. Riservato alle feste e ai giochi di corte, è divenuto poi sede delle più importanti collezioni dei sovrani di Sassonia. Tra queste:  PINACOTECA DEGLI ANTICHI MAESTRI (GEMALDEGALERIE):     con opere di grandi maestri italiani, la più famosa delle quali la Madonna Sistina di Raffaello, ma anche di Rembrand, van Eyck, Durer, Cranach, Holbein. MUSEO DELLE PORCELLANE:     una delle collezioni più grandi al mondo con antiche porcellane cinesi, giapponesi e della manifattura di Meissen.  SALA D’ARMI:     vasta collezione con pezzi risalenti al XVI secolo  Comunque, dopo aver preso visione dei tesori architettonici e museali di questa deliziosa città, è anche piacevole passeggiare senza meta nel centro cittadino in una atmosfera di elegante e raffinato barocco.  Un ultimo consiglio: è un viaggio da intraprendere possibilmente nella buona stagione in considerazione del fatto che in Germania il tempo d’inverno non è granchè, anche per godere, soprattutto a Berlino,   dell’esplosione in primavera del verde e dei mille colori dei suoi bellissimi parchi.. Giuseppe Amici    

       

 

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