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2012.0131 – GIORNATA DI MOBILITAZIONE STRAORDINARIA DEI CONSIGLI PROVINCIALI IL PROSSIMO 31 GENNAIO. INTERROTTI I RAPPORTI CON IL GOVERNO

Pubblicato il 24 Dicembre 2011 da admin

L'Assemblea straordinaria dei Presidenti delle Province e dei Presidenti dei Consigli Provinciali, riunitasi nella mattinata di ieri a Roma, a cui hanno preso parte anche il Presidente Fabrizio Cesetti  ed il Presidente del Consiglio Luigi Marconi, ha stabilito di non tornare ai tavoli di lavoro con il Governo fino a quando non saranno chiare le decisioni che si intendono portare avanti rispetto alla riforma delle Province. Per questo l'Upi non è intervenuta alla riunione della Conferenza Unificata, mentre parteciperà ai lavori della Commissione bilaterale per le riforme istituzionali, in programma il 12 gennaio 2012. Al termine dei lavori l'Assemblea ha votato all'unanimità un ordine del giorno, che tra l'altro indice per la data del 31 gennaio 2012 una giornata di mobilitazione straordinaria dei 107 Consigli Provinciali. L'ORDINE DEL GIORNO DELL'ASSEMBLEA STRAORDINARIA DEL 21 DICEMBRE 2011 L'Assemblea straordinaria dei Presidenti di Provincia e dei Presidenti dei Consigli Provinciali, riunitasi a Roma il 21 dicembre 2011: 1) Ribadisce la valutazione assolutamente negativa delle disposizioni del decreto legge "Salva Italia" che riguardano le Province; 2) considera incostituzionali le norme che svuotano un livello di Governo previsto dalla Costituzione e democraticamente eletto; 3) considera del tutto inaccettabile il commissariamento delle Province che dovrebbero andare al voto nel 2012 poiché il provvedimento è lesivo del diritto dei cittadini di eleggere democraticamente i propri rappresentanti; 4) sottolinea che le disposizioni del Decreto Legge determinano l'avvio di una lunghissima fase di caos istituzionale a completo discapito dei servizi e delle funzioni rese alle comunità locali; 5) evidenzia come queste disposizioni investono un livello di governo che occupa 56.000 dipendenti del cui destino sembra non interessare nessuno; 6) rileva che le disposizioni aggiungono, inoltre, ulteriori incertezze sulle potenzialità di investimento delle Province, già gravate dai tagli e dai limiti imposti dal Patto di Stabilità. Alla luce di queste considerazioni: - L'Upi ribadisce l'interruzione dei rapporti istituzionali con il Governo. - I rappresentanti delle Province parteciperanno soltanto ai lavori della Commissione paritetica per il riordino delle Istituzioni il cui insediamento è previsto per il 12 gennaio. In questa prospettiva chiedono alla Conferenza delle Regioni e all'Anci un incontro per condividere da subito una proposta di riforma complessiva delle Istituzioni da portare come contributo delle autonomie territoriali nell'ambito della Commissione. - Le Province ribadiscono la piena disponibilità a lavorare regione per regione ad una razionalizzazione delle circoscrizioni che porti ad un sostanziale accorpamento delle Province e alla conseguente riduzione dell'amministrazione periferica dello Stato, con la contestuale abolizione degli enti di secondo livello che esercitano funzioni che dovrebbero essere attribuite ai Comuni e alle Province. - Le Province in ogni regione attraverso i CAL chiederanno alle Giunte regionali di attivare il ricorso alla Corte Costituzionale contro le disposizioni del Decreto Legge che le riguardano. Su questo l'Upi richiede alla Conferenza delle Regioni e al suo Presidente Vasco Errani di impegnarsi affinché tutte le Regioni promuovano i ricorsi. - La Presidenza dell'Upi richiede un incontro urgente con i segretari dei partiti politici per la tutela della tenuta del sistema democratico del Paese. - La Presidenza dell'Upi richiede un incontro urgente con i sindacati dei lavoratori a tutela dei diritti dei lavoratori delle Province. - Le Province avvieranno sul territorio incontri con le imprese e le associazioni di categoria per verificare quale possa essere il destino degli investimenti programmati e dei contratti in essere. - L'Assemblea dei Presidenti di Provincia e dei Presidenti di Consiglio provinciale indice per la data del 31 gennaio 2012 una giornata di mobilitazione straordinaria mediante la convocazione in contemporanea dei 107 Consigli aperti alla partecipazione dei dipendenti e della cittadinanza, delle forze economiche, sociali e delle Istituzioni territoriali.

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