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2011.06.02 – La Provincia di Fermo rappresenta l’Italia al Consiglio d’Europa a Strasburgo

Pubblicato il 06 Giugno 2011 da admin

STRASBURGO. IL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI FERMO FABRIZIO CESETTI 252974_213536035353029_100000899028770_619567_3942766_n.jpg

Illustrissimo Signor Ambasciatore, llustrissime Autorità, Gentili ospiti, Signore e Signori, Esprimo, innanzitutto i sensi della gratitudine mia personale, della nostra delegazione e della intera Provincia di Fermo all’Ambasciatore Sergio Busetto, oltre alla Signora Annalisa, per l’invito che ha voluto rivolgerci, per l’opportunità che ci ha offerto e per la squisita ospitalità che ci ha riservato. E’ per noi un grande onore poter celebrare la Festa della Repubblica Italiana, nel suo 65° anniversario – e nell’occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia – in un consesso così autorevole e prestigioso come la Rappresentanza permanente italiana presso il Consiglio d’Europa e potere, da qui, unitamente a Voi tutti, inviare un saluto ed un augurio al Presidente della Repubblica Italiana, On. Giorgio Napolitano, massimo rappresentante e sommo garante di quella Repubblica democratica che oggi festeggiamo e, attraverso Voi, un saluto fraterno e solidale a tutti i Popoli dei Paesi membri del Consiglio d’Europa. La Provincia di Fermo – giovanissima Istituzione della Repubblica Italiana, ma con radici antiche, con profonde tradizioni democratiche e che ha dato un contributo di sangue, di sacrifici e di lotte alla nascita della stessa Repubblica – riafferma, in questa città, la propria solida e convinta fedeltà ai principi della libertà, della democrazia, della pace e dell’universalità dei diritti umani; valori che sono l’essenza della nostra Costituzione e di quelle degli Stati democratici europei e la cui difesa ed il cui radicamento nel nostro continente costituiscono la ragione e la missione fondamentale di questo Consiglio d’Europa, anima e motore dello spazio comune del diritto e della libertà tra i nostri popoli. Così, anche, riaffermiamo il nostro impegno instancabile a far crescere e radicare – soprattutto tra le giovani generazioni – nella cultura, nella politica, nelle quotidiane relazioni sociali ed umane – la coscienza di questi stessi valori, che ci hanno lasciato in eredità le generazioni precedenti. E’ un’ eredità che noi dobbiamo trasmettere, con la fatica del pensiero e con quella del lavoro e dell’impegno, ai giovani di oggi e di domani; non un inservibile fardello retorico, ma un patrimonio vivo che, anche l’elaborazione culturale, giuridica ed etica, l’impegno politico, istituzionale, diplomatico di questo Consiglio d’Europa, contribuisce a rendere attuale e capace di misurarsi con le sfide, i problemi e le opportunità del XXI secolo. Costruire e rinnovare lo spazio comune dell’Europa contemporanea e futura, ed il suo contributo ad un mondo di pace, di libertà e giustizia, è un compito che lega profondamente le generazioni – quella che nel XIX secolo ha dato vita alle rivoluzioni liberali nel nome dell’autodeterminazione dei popoli e costruito l’Italia unita, ma ha anche gettato le basi dell’europeismo democratico; quella che nel corso del XX secolo ha saputo riconquistare la pace e la democrazia; e quella presente, chiamata a dare forma alla civiltà del terzo millennio. Ma, tale compito, unisce anche – in ruoli ed in scale diversi – la dimensione internazionale europea, e quella dei singoli territori, parti di questo insieme. Ecco perché la nostra presenza qui, in questo giorno importante, non vuole avere solo una, pur fondamentale, valenza simbolica e celebrativa, ma è, per noi – Provincia d’Italia che vuole essere attivamente anche Provincia d’Europa – un’occasione di lavoro comune, opportunità di conoscere, essere conosciuti, stringere legami di amicizia e collaborazione con il territorio e la città di Strasburgo, con il Consiglio d’Europa ed i Paesi che ne fanno parte. Relazioni che, nella cultura, nell’elaborazione istituzionale e giuridica, nell’economia, nelle reciproche tradizioni, contribuiscono a rafforzare l’Europa dei popoli insieme a quella degli Stati. La Provincia di Fermo - insieme ai suoi antichi e vivaci 40 Comuni, al suo avanzato sistema produttivo (qui rappresentato dalla Camera di Commercio), al suo sistema turistico (rappresentato dall’Associazione “Marca Fermana”), al suo ricco tessuto culturale, sociale, associativo – è aperta, disponibile, pronta (con l’ospitalità, l’operosità che contraddistinguono i marchigiani ed i fermani) ad ogni possibile rapporto di scambio e collaborazione collettiva e bilaterale; nello spirito e negli ambiti tematici che contraddistinguono questa prestigiosa Istituzione europea. Siamo qui – raccogliendo il cortese invito dell’Ambasciatore, che, come voglio ripetere, ci onora profondamente – dunque, per celebrare la Festa della Repubblica e, nel contempo, per rendere omaggio al Consiglio d’Europa e per verificare la possibilità di un lavoro comune con tutti Voi; ma anche per invitarvi nella nostra piccola e bella provincia. Il fermano è ricco di centri storici e beni culturali di grande pregio; di istituzioni ed appuntamenti culturali prestigiosi; è ricco di rievocazioni storiche e folklore; circuiti della tipicità enogastronomica, di un’offerta turistica variegata, di un tessuto produttivo di rilievo internazionale; di un paesaggio bello e che spazia dai monti Sibillini, alle colline, al mare Adriatico. Soprattutto, il fermano è ricco di gente con un cuore grande, antico e moderno insieme. Questo è, anche, lo spirito dell’Europa che vogliamo costruire e rafforzare: conoscerci a fondo e crescere insieme. Questo 65° anniversario della nascita della Repubblica Italiana, in questo 150° anniversario dell’Italia unita, è, dunque, l’occasione per ribadire che ci sentiamo custodi e testimoni di valori antichi e profondi, protagonisti – tutti insieme - della nostra storia comune, della storia d’Italia e di quella europea; oltre che, soprattutto, dell’impegno volto a lasciare, alle generazioni che verranno, un’ Italia migliore, un’Europa migliore in un mondo migliore. Grazie. Il Presidente della Provincia di Fermo On. Avv. Fabrizio Cesetti

STRASBURGO. IL DISCORSO DEL RAPPRESENTANTE PERMANENTE DELL’ITALIA PRESSO IL CONSIGLIO D’EUROPA AMBASCIATORE SERGIO BUSETTO

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Egregio On. Cesetti, Signori membri della Delegazione, Rappresentanti del corpo diplomatico e del Consiglio d’Europa, Gentili autorità francesi, Cari connazionali, Amiche ed amici. Celebriamo oggi con intensa partecipazione la ricorrenza della Festa Nazionale che ci ricorda il referendum del 2 giugno 1946 e la scelta repubblicana da parte della maggioranza degli italiani dopo gli orrori della guerra e le gravi responsabilità della monarchia nel ventennio. Ringrazio vivamente, a nome di mia moglie Annalisa e a titolo personale, la Provincia di Fermo per il generoso contributo offerto. Un grande sforzo collettivo che, tra l’altro, ha consentito di allestire questa squisita rassegna eno-gastronomia che ci allieta, e per la quale si sono prodigati tanti validi professionisti. Non posso non ricordare, inoltre, con orgoglio e soddisfazione, il suggestivo spettacolo offerto dagli sbandieratori di Fermo, questa mattina nel centro di Strasburgo, a riprova di un antico retaggio culturale di grande fascino. Tutto ciò, cari amici, ha permesso di valorizzare al meglio l’evento odierno e l’immagine delle Marche, della Provincia di Fermo, della Città e dell’Italia. Signor Presidente, la vostra visita avviene in un momento cruciale, nell’anno del Centocinquantenario dell’Unità d’Italia, una cornice che le conferisce un particolare e significativo rilievo. Mi permetta di soffermarmi brevemente su questo tema. Noi respingiamo meschine strumentalizzazioni di parte e tentativi di ridimensionare e quasi svilire il processo unitario. Il nostro Risorgimento è fatto soprattutto di pagine gloriose e delle quali dobbiamo essere fieri. Dobbiamo ritrovare una memoria comune che ci consenta una pacata e composta riflessione sul nostro passato. Una memoria che ci permetta di sottolineare gli elementi di continuità ideale tra quei tempi gloriosi ed i valori culturali della modernità, una memoria condivisa che ci permetta di trarre da quelle esperienze i giusti ammaestramenti per il presente. Signor Presidente, care amiche ed amici marchigiani, voi rappresentate la democrazia decentrata, siete portatori di forme di democrazia diretta fortemente sentite dai cittadini, soprattutto al tempo d’oggi in cui la questione del Federalismo è più che mai attuale. Come ho avuto modo di osservare nel mio intervento del 17 marzo per ricordare la proclamazione del Regno d’Italia, è oggi più che mai necessario “sviluppare un federalismo dai tratti solidali che non divida il Nord dal Sud, ma che concorra alla loro integrazione diminuendo il divario esistente, una prospettiva certamente difficile ed impegnativa, ma l’unica percorribile in un quadro unitario. Il federalismo è una risorsa, il campanilismo, il particolarismo rappresentano invece un limite angusto, uno sterile ripiegamento”. Signor Presidente, care amiche ed amici marchigiani, La vostra presenza in questa bella città dell’Alsazia, crocevia dell’Europa, va inserita nel quadro di rapporti sempre più stretti e fecondi tra questa Rappresentanza e gli enti locali italiani. Si tratta di una scelta precisa e motivata della quale è testimonianza la celebrazione della Festa Nazionale con la Regione Puglia nel 2009 e con la Provincia di Catanzaro nel 2010, due eventi che hanno riscosso grande successo e che ci hanno spinto a continuare sulla strada della valorizzazione del decentramento. Fermo e la sua Provincia rappresentano un concreto e significativo esempio di un’Italia determinata e operosa che si impegna e produce al meglio pur nella difficile congiuntura economica attuale. Più in generale, Fermo e la sua Provincia sono espressione di una Regione, Le Marche, all’avanguardia, dotata di un robusto e articolato tessuto di piccole e medie imprese che ne rappresentano la forza e la vitalità. Sono, in sintesi, l’esempio di un’Italia consapevole e motivata, ma non solo sotto il profilo economico-commerciale, ma anche socio-politico e culturale. Signor Presidente, care amiche ed amici, ieri pomeriggio e questa mattina abbiamo avuto una serie di fruttuosi incontri presso il Consiglio d’Europa e le Autorità francesi di Strasburgo. Ricordo, in particolare, i contatti con la Presidenza del Dipartimento del Basso Reno e, a vari livelli, con il Comune. Dai colloqui è emerso vivo apprezzamento da parte dei nostri interlocutori per il vostro impegno e per la realtà che voi rappresentate. Credo ci siano tutti i presupposti per l’avvio di un proficuo e concreto dialogo per il futuro. Per quanto attiene alla collaborazione con il Consiglio d’Europa, ritengo che sussistano ampi spazi per rafforzare i legami. Tutti conoscono i valori fondanti dell’Organizzazione, la difesa della Democrazia, dei Diritti Umani e dello Stato di Diritto. Il Consiglio rappresenta da oltre 60 anni un essenziale punto di riferimento per la difesa di tali valori, una garanzia ed un baluardo contro l’intolleranza, le discriminazioni, il razzismo e la xenofobia. Oggi più che mai una barriera di civiltà contro quelle spinte estremistiche, a carattere ultranazionalistico e populistico, che si stanno pericolosamente diffondendo nel nostro Continente. Conoscendo la vostra grande sensibilità ed il vostro grande attaccamento ai principi della tutela della Democrazia e dei Diritti Umani, auspicherei fosse possibile organizzare a Fermo, nel 2012, un evento riguardante le attività istituzionali del Consiglio. Ciò avrebbe, a mio avviso, una significativa ricaduta anche in termini di immagine per voi e, di riflesso, anche per tutti noi che lavoriamo per e con questa antica e benemerita Organizzazione. Cari amiche ed amici, nell’invitare tutti a visitare Fermo e la sua Provincia per conoscerne la storia, la cultura, le tradizioni e le tante bellezze, desidero brindare alla salute di tutti i presenti. Grazie per la vostra presenza, Viva l’Italia, Viva la Repubblica. Il Rappresentante permanente dell’Italia presso il Consiglio d’Europa Ambasciatore Sergio Busetto

GLI SBANDIERATORI DELLA "CONTESA DEL SECCHIO" A STRASBURGO CON LA PROVINCIA DI FERMO

 

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