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2009.06.12 – Presentazione del restauro della statua di Giacomo Leopardi

Pubblicato il 12 Giugno 2009 da admin

Stefano Papetti

Stefano Papetti

In occasione della venuta a Fermo del Ministro per i Beni Culturali, onorevole Bondi, il giorno 12 giugno ha avuto  luogo la presentazione del restauro della statua di  Giacomo Leopardi, collocata nella omonima piazza, realizzato grazie all’intreressamento ed al sostegno economico  del Rotary. L’intervento, eseguito dai restauratori della  ditta COOral diretti dalla Soprintendenza al Patrimonio Storico- Artistico delle Marche, ha consentito di  consolidare gli elementi lapidei del monumento, di effettuarne  la  pulitura   e di proteggere la pietra dagli agenti atmosferici per evitare ulteriori danni  alla pregevole scultura eseguita nel 1886 dall’artista piemontese Edoardo Tabacchi . L’dea di realizzare due monumenti dedicati ai maggiori poeti marchigiani, Annibal Caro e Giacomo Leopardi, venne lanciata   dal conte Alessandro Maggiori il quale nel suo testamento, redatto nel 1882, elargiva la cospicua somma di 5000 lire per sovvenzionarne l’esecuzione: il sindaco  di Fermo si fece carico dell’attuazione dell’intenzione,  concorrendo con altri denari alla sua esecuzione e dopo due anni le sculture vennero presentate al pubblico nel corso di una cerimonia  alla quale parteciparono i sindaci di  Civitanova Marche, patria del Caro, e di Recanati. Disposte inizialmente in Largo Calzecchi Onesti, le due statue vennero poi rimosse per ragioni legate alla viabilità:  quella di Annibal Caro è rimasta per molti decenni confinata in un piccolo cortile della Biblioteca Comunale finchè non ha trovato una sua degna collocazione presso il  Teatro dell’Aquila, mentre  l’effige di Leopardi venne collocata  nella piazzetta antistante il liceo classico.  La pietra di Viggiù con la quale il Tabacchi ha realizzato i  due monumenti è soggetta a deteriorarsi a causa degli agenti atmosferici e della escursione termica, pertanto si è rivelato provvidenziale l’intervento promosso dal Rotary per salvaguardare l’integrità  dell’opera che dall’alto del suo basamento ha assistito per molti decenni all’ingresso a scuola di varie generazioni di studenti fermani,  soliti  confidare a Giacomo Leopardi   le ansie per le loro interrogazioni e per i compiti in classe. Edoardo Tabacchi, grazie al successo riscosso dalle opere realizzate,  ottenne la cittadinanza onoraria di Fermo, ma gli abitanti della città decretarono maggiore gradimento per il monumento a Leopardi, mentre quello di Annibal Caro venne da  molti giudicato inadeguato per la posizione della figura, ritratta nell’atto di passeggiare. Stefano Papetti

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