Lettera di gennaio 2008 del Governatore Massimo Massi Benedetti: La percezione del Rotary

Pubblicato il 03 Gennaio 2008 da admin

Governatore anno 2007-2008

Governatore anno 2007-2008

Lettera del Governatore Tema del mese di Gennaio 2008: La percezione del Rotary

Cari amiche ed amici rotariani,    innanzi tutto desidero ancora una volta augurarvi un magnifico e fruttuoso 2008 alla luce dei valori del Rotary.    Cercare di capire quale è il significato del Rotary e dell’essere rotariani può essere molto difficile o molto facile, dipende dai punti di vista. Le visite ai club del distretto, che ho quasi concluso, mi hanno dato una chiave di lettura che cercherò di condividere con voi.    Questa esperienza, un po’ affannosa, ma bellissima, mi ha permesso di conoscere in dettaglio tutta la realtà del distretto e di incontrare un numero incredibile di amici rotariani con i quali ho condiviso progetti, entusiasmi, speranze, ma anche dubbi, preoccupazioni, incertezze.    Devo subito dire che gli aspetti positivi sono immensamente superiori rispetto a quelli meno apprezzabili.    Ho incontrato una folla di persone che hanno nel loro DNA i valori del Rotary: il culto dell’amicizia, la solidarietà, lo spirito di servizio per una società migliore per tutti nella quale prosperare insieme ai propri figli ed ai propri nipoti, la capacità di svolgere le proprie attività secondo i più elevati valori etici e morali, la ricerca della comprensione fra diversi, siano essi individui, comunità, popoli, culture, per la costruzione di un mondo di pace.    Ho incontrato persone generose che, spesso nel silenzio, rendono vivi ed operativi in modo incredibile i valori del Rotary perché questi fanno parte della loro stessa natura.     Alcune volte, invece, ho incontrato situazioni difficili, sempre e comunque, generate da una carenza di spirito e di valori rotariani. Devo dire che queste, pur essendo determinate da una sparuta minoranza di iscritti al Rotary, sono come una singola goccia di colore fatta cadere in una grande quantità di acqua cristallina: ne offuscano la trasparenza. Pur essendo questi eventi inevitabili, dobbiamo cercare di ridurli al minimo, poiché la natura umana è tale che ci si concentra sui dettagli più che sulla globalità, come nel classico esempio del foglio bianco in cui in un angolo abbiamo disegnato un piccolo punto nero. Quando si metta tale foglio di fronte a qualunque osservatore e si chieda cosa veda, la risposta, invariabilmente sarà : “un punto nero” e non “un grande foglio bianco con un punto nero in un angolo”.    Nelle mie conversazioni nei club ho voluto porre l’enfasi sulla nostra identità, sul nostro spirito di appartenenza e sul nostro orgoglio rotariano, ribadendo che i nostri unici criteri di aggregazione e di selettività sono rappresentati dalla condivisione dei valori del Rotary, che la conoscenza ed il rispetto delle regole e la pratica dello stile rotariani devono essere adattate alle esigenze della società attuale senza essere contaminate dalle sue devianze, e che l’orgoglio rotariano è sostenuto dalla nostra credibilità, anche di fronte a noi stessi, nel momento in cui ogni nostra attività è fortemente permeata dei valori che ci hanno spinto ad aderire al Rotary.    Con ovvia soddisfazione ho potuto constatare una grande condivisione di questi semplici concetti, perché essi rappresentano realmente il sentire del “popolo” rotariano, quello più vero, il più numeroso e spesso meno appariscente.   Vi è una sorta di pudore nell’esprimere valori semplici, nell’essere se stessi per il timore di non essere all’altezza o di non conoscere consuetudini e comportamenti che invece, molto più frequentemente di quanto si creda, non sono più rispondenti alle esigenze attuali o sono espressione di istanze consumistiche e condizionanti, alle quali inconsciamente abbiamo permesso di insinuarsi nella nostra ritualità che, invece, deve avere come unico riferimento la soddisfazione dei valori nei quali ci riconosciamo.    Ho trovato un grande interesse ed un grande rispetto per il Rotary da parte delle autorità locali, sindaci, questori, prefetti, prelati, rettori di università, che mi hanno ricevuto in occasione delle visite ai club. Il loro interesse era determinato non solo e non tanto da quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, ma da quello che potremo fare.    In una società come quella attuale che sta vivendo momenti di grande difficoltà per la perdita di riferimenti certi, in cui il tessuto sociale stesso si sta disgregando, si guarda con sempre maggiore attenzione a chi, forte della sua trasversalità, esente da ambizioni politiche, geloso del rispetto della diversità e della ricchezza che essa rappresenta, mette al servizio della comunità i propri valori, nella orgogliosa convinzione che possano essere di utilità per la costruzione di un futuro sempre migliore.    Se vi è una conclusione che posso trarre dalle mie peregrinazioni in ogni angolo del distretto, è che vi è nel Rotary una enorme potenzialità che viene espressa solo parzialmente. Di questa potenzialità i rotariani devono prendere sempre maggiore coscienza per esprimerla  in modo sempre più ampio a favore di una società che ne ha bisogno oggi forse più che in ogni altro momento.

Massimo

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