Lettera di dicembre 2007 del Governatore Massimo Massi Benedetti: La Famiglia

Pubblicato il 01 Dicembre 2007 da admin

Governatore anno 2007-2008

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Tema del mese di Dicembre 2007: La Famiglia

Cari amiche ed amici rotariani,    parlare della famiglia oggi è come entrare in trincea. Ma se siamo dei veri Rotariani quello è il nostro posto, almeno ideologicamente parlando nel momento in cui il ruolo e l’esistenza stessa della famiglia vengono messi violentemente in discussione.    Credo che per iniziare ogni riflessione sia necessario considerare quale sia l’essenza della famiglia.    La famiglia fa parte del nostro retaggio ancestrale: è la struttura che, nel corso della sua evoluzione millenaria, l’animale uomo ha perfezionato quale modello comportamentale più raffinato per assicurare la continuità della specie attraverso la protezione, la assistenza e l’educazione delle nuove generazioni. In relazione a condizioni ambientali differenti si possono osservare modelli evolutivi più o meno diversi, ma l’essenza rimane fondamentalmente identica per tutta la specie umana.    Vi sono, a mio avviso, due elementi che mettono a rischio oggi la famiglia come struttura sulla quale si è sviluppata ed è basata la nostra società.    Il primo è antico, ma ha assunto oggi caratteristiche destruenti per la globalità dei mezzi che lo sostengono. Esso è rappresentato dall’obiettivo di controllare la società mediante l’ aggressione della sua fascia più vulnerabile, quella dei giovanissimi, attraverso sofisticatissime tecnologie di condizionamento dei comportamenti. Lo sgretolamento dell’istituto familiare è una tappa imprescindibile per il raggiungimento di tale obiettivo. Quello che nella storia non era riuscito ai regimi dittatoriali di ogni specie, ad ogni latitudine ed in ogni tempo, sta oggi riuscendo ai fini di una economia di mercato deviata. Basti pensare alla globalizzazione del mercato della droga.    I mezzi in campo sono formidabili, ma il Rotary ed i Rotariani si possono impegnare,  e con qualche speranza di successo, attraverso un forte impegno culturale, ribadendo in maniera decisa e credibile i propri valori e pretendendo che la società garantisca l’integrità della capacità critica del singolo individuo, quale valore imprescindibile di una società libera.    Il secondo elemento è più contingente, è legato a fattori ambientali obiettivi ed è sicuramente più difficile da affrontare, perché è rappresentato dalla evoluzione strutturale ed organizzativa della società attuale.    Quei giovani che oggi vogliano creare una famiglia, mettere al mondo e crescere dei figli, si trovano di fronte a delle difficoltà spesso insormontabili; basti pensare ai problemi degli alloggi, della precarietà del lavoro, dei trasporti, dei rapporti interfamiliari e sociali, della educazione scolastica, della droga, tanto per citarne alcuni, che determinano una grande incertezza per il futuro non solo proprio, ma soprattuto dei propri figli.    Anche in questo caso l’impegno del Rotary deve essere forte e determinato, pur se le difficoltà da superare sono enormi: si tratta di invertire una tendenza di sviluppo a livello globale, che non soddisfa le nostre esigenze, con uno sforzo creativo straordinario per “inventare” un futuro sostenibile più attento alle esigenze reali dell’uomo.    Non ci sembrerebbe questa una “missione impossibile” se solo considerassimo chi siamo, quanti siamo, cosa rappresentiamo nella società, la trasversalità assoluta che ci caratterizza e come questo obiettivo potrebbe essere perseguito non attraverso iniziative traumatiche o non consone alla nostra natura, ma semplicemente seguendo la via al Rotary indicata da Paul Harris ed applicando con intelligenza ed attenzione le direttive del Rotary International.    Non è per caso se, ormai in modo sempre più frequente e con insistenza, il Rotary International sottolinei l’importanza del coinvolgimento dei nostri famigliari nelle attività rotariane; non più come semplici spettatori passivi, ma come promotori di attività e di iniziative, con quello spirito di condivisione di valori, ideali ed obiettivi, che rappresenta il più fertile terreno di coltura per il sano sviluppo sia del Rotary che delle nostre famiglie. Non sembri questo un atteggiamento egoistico ad esclusivo beneficio delle nostro ambito famigliare. E’ proprio in virtù di quello che rappresentiamo, o perlomeno dovremmo rappresentare, che questo nostro interesse per la famiglia è destinato a diffondersi nel contesto sociale in cui siamo integrati, sia per la nostra capacità di trasmettere valori che per l’emulazione che dovremmo suscitare.    Non dobbiamo aver timore di sembrare datati e non dobbiamo soccombere al gioco di chi prova a delegittimare il nostro sempre vivo interesse per i valori della famiglia come un discorso di conservazione. Sono oggi, purtroppo, chiari quali e quanti fossero gli interessi di chi si è accanito contro l’istituto familiare, aggredendolo fin nelle sue radici più profonde.    Al contrario, dobbiamo avere l’orgoglio di chi è alla ricerca di un futuro che tenga in considerazione le necessità di una società in grande evoluzione, come quella attuale, ma che sia più rispettoso della natura e della dignità dell’uomo, senza arrendersi ad una presunta ineluttabilità, troppo spesso accettata per ignavia o per connivenza.    Affermare, come spesso avviene, che la famiglia non risponde più alle esigenze della società “moderna” senza proporre modelli alternativi, che non ci sono, è un atteggiamento ormai non più accettabile.    Il Rotary ed i Rotariani credono ancora che la famiglia possa e debba rappresentare l’elemento di riferimento di una società evoluta, solo che in essa si creda e che venga sostenuta per poter resistere alle sfide formidabili che deve affrontare. E’ in questo spirito che formulo, insieme a Nicoletta, a tutti i rotariani ed alle loro famiglie gli auguri più affettuosi per un Felice Natale e per un Felicissimo Anno Nuovo.    Massimo

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