2012.05.20 – “PC ed Ebook reader o lavagna e pallottoliere?” di Margherita Bonanni

Pubblicato il 20 Maggio 2012 da admin

 

Margherita Bonanni

In questi giorni nelle scuole, in occasione della scelta dei libri di testo che  devono essere, secondo l’O.M., in forma mista (cartacea ed elettronica), si è aperto il dibattito sulla opportunità di sostituire interamente i libri con i-pad, pc, ed e-book.     Un'inchiesta condotta in un liceo di Bergamo afferma che gli alunni che hanno usato l'Ipad hanno avuto un notevole miglioramento dal primo al secondo quadrimestre: “Cambia il contenitore, non cambiano i contenuti - spiega il rettore della fondazione Ikaros, Diego Sempio – ma dobbiamo tener conto che le giovani generazioni fanno dell’uso delle nuove tecnologie una costante della loro vita».  La formula introdotta dalla scuola di Bergamo prevede che la tavoletta venga data in consegna ai ragazzi ad un prezzo pari a 200 euro l’anno: un costo per le famiglie più basso rispetto all’acquisto dei tradizionali libri di testo. L’istituto Ikaros, dal canto suo, prevede di ammortizzare l’investimento nell’arco di tre anni. Contenuto delle lezioni, materiali di studio, compiti a casa e compiti in classe: tutto potrà essere condiviso tra docenti e studenti grazie all’introduzione dell’iPad: una rivoluzione nelle abitudini quotidiane di una classe scolastica. Che cosa ne pensano gli studenti di sostituire i libri con i netbook e i-pad? Sentiamo alcuni commenti Gianni:” Nella mia scuola anziché i libri abbiamo i netbook e delle classi l' I-Pad ed ebooks, cerchiamo materiale su libri in rete, prendiamo appunti ed alcuni ce li passano i professori, insomma ci "costruiamo" il nostro libro di giorno in giorno. Questa nuova metodologia promuove senz'altro lo sviluppo delle capacità organizzative e della gestione del materiale. Al giorno d' oggi le competenze informatiche sono essenziali e questo tipo di didattica permette di migliorarle, ormai con la varietà di programmi come word, power point, windows movie maker eccetera i libri possono essere sostituiti e le lezioni diventano meno pesanti. Se qualcuno mi chiedesse di scegliere tra i libri e i netbook o I-Pad sicuramente sceglierei la seconda opzione !” Rita: “Diciamo che le tecnologie che ci investono sono veramente all'avanguardia, ed è difficile non farsi trasportare. Internet in generale può essere uno strumento potente per l'approfondimento, sottolineo approfondimento perché per l'apprendimento il buon vecchio libro non tradisce MAI! Ovviamente è un fatto soggettivo e dipende di soggetto in soggetto. A mio parere la dipendenza da internet e dall'HI tech non è mai una cosa buona. Inoltre penso che  se si ha un i-Pad in mano dopo un po’ si finisce  per giocare oppure andare su Internet senza avere così nessun risultato utile.” Il Collegio Docenti dell’ITIS Montani, dopo ampia e articolata discussione  ha deliberato di sostituire i libri con gli ebook reader in una classe, la terza chimica e materiali, sezione A. Tra i sei diversi indirizzi di studio presenti nell’Istituto, come ad esempio informatica e telecomunicazioni, elettronica ed elettrotecnica, soltanto l’indirizzo di chimica, per voce dei docenti,  si è mostrato più interessato a sperimentare nella didattica le nuove tecnologie. Il suggerimento non poteva che venire dagli studenti stessi, è stata infatti la Consulta degli Studenti di Fermo a chiedere al nostro istituto di iniziare la sperimentazione almeno con una classe. Nelle scuole dunque si ravvisa  la necessità di avviare una riflessione sulle trasformazioni che il  possesso delle attrezzature informatiche e soprattutto l’arrivo nelle aule di generazioni di allievi cresciuti in un mondo pervaso da queste tecnologie, i cosiddetti “Digital Natives”, hanno su aspetti fondamentali quali struttura educativa e organizzazione scolastica, strategie e modalità didattiche, ruolo degli insegnanti. Sembra urgente, anche a mio avviso, intervenire sugli insegnanti con proposte di percorsi di formazione che sensibilizzino, rassicurino e supportino la classe docente, talvolta restia, se non ostile, al cambiamento, e accelerino il passaggio da un uso delle tecnologie definito da retroscena ad un uso della rete e della strumentazione digitale secondo un'ottica didattica e formativa, svincolata da connotazioni prevalentemente tecnicistiche. Saranno incentivate, per quanto possibile,  sperimentazioni e ricerche, anche in collaborazione con Università e altri Enti, per inquadrare meglio il fenomeno, indagare le relazioni tra utilizzo di strumenti e prodotti digitali e registrare eventuali modifiche - in positivo o in negativo - nei risultati di apprendimento degli studenti. L’ebook  può sostituire i libri di testo ed è un vantaggio per gli alunni che non dovranno più portare tutto quel peso di libri e quaderni sulla schiena. I positivi riscontri fanno però sorgere una domanda legittima: la scuola italiana è pronta per la tecnologia? Di certo lo sono gli studenti, che da questo punto di vista hanno molto da insegnare ai docenti. Con la  scelta del consiglio della terza chimica si cerca di superare la logica della mera individuazione di buone prassi realizzate da singoli insegnanti di buona volontà e promuovere una sperimentazione attuata da un consiglio di classe al completo, per un intero anno scolastico. Per i docenti che hanno accettato di studiare da vicino in che modo le tecnologie possano essere efficacemente inserite in un ambiente di apprendimento, si è trattato di coniugare l’”ordinario” con lo “straordinario”, impegnarsi in un percorso di ricerca/azione, che implica  un radicale cambiamento di strategie e l'abbandono di strumenti e modalità didattiche consolidate. Ora  si deve lavorare all'interno di un vero e proprio team di progetto e acconsentire di essere contemporaneamente protagonisti della sperimentazione ma anche oggetto di osservazione esterna. Che cosa ne pensano gli altri Stati dell’utilizzo di questi strumenti nella didattica? Alla californiana Riverside School, dove è stato avviato un progetto sperimentale che prevede l’utilizzo di iPad ed e-book a scuola per lo studio dell’algebra, dicono che gli studenti tecnologici ottengono una votazione più elevata di circa il 20% rispetto a quella dei loro coetanei che ancora hanno i libri cartacei. Dalla Svezia, invece, sono del tutto scettici sugli effetti benefici della tecnologia per l’apprendimento. Il professor Goran Karlsson dell'Università di Goteborg, a conclusione di una sua ricerca, ha dichiarato: “Abbiamo scoperto che non esiste alcun legame dimostrato tra l’apprendimento hi-tech e il miglioramento delle facoltà di acquisizione dei contenuti”. Intanto nella  Silicon Valley a scuola si studia all'antica: niente pc ma lavagne e pallottoliere nessun computer in classe. Si usano  gli algoritmi e la logica, i libri di testo, per capire cosa c'è dietro un computer". Così si esprime Matthew Mengerink, dirigente di eBay. E aggiunge:”Meglio che i bambini esprimano liberamente creatività e fantasia”. Al termine del prossimo anno scolastico saremo in grado di riflettere sull’esperienza vissuta da questa classe  e  comunicare i risultati della nostra sperimentazione. Margherita Bonanni

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